SALA TERRA DI SIENA BRUCIATA
incontri a TEATRO
dell'Associazione Culturale Quintiliano

sabato 12 marzo 2011

Sabati 16,30.10.10 ore 21

12° Festival di cultura classica 






Il Soldato Fanfarone
Piero Nuti - Le Troiane






Teatro Erba -sabato 16 ottobre ore 21

COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
IL SOLDATO FANFARONE
da Tito Maccio Plauto - nuova edizione di Gian Mesturino e Girolamo Angione
musiche Bruno Coli - maestro di canto Paolo Zaltron - coreografia Ekaterina Savina - regia Girolamo Angione
con Mario Acampa, Silvia Barbero, Eugenio Gradabosco, Matteo Anselmi,
Giuseppe Raimondo, Denise Consiglio, Elena Soffiato

Tutto in Plauto è moderno: la comicità di situazione, l'invenzione linguistica, il contributo della musica, la modernissima lezione della contaminatio: mettere in scena Plauto vuol dire tornare alle radici della comicità e, nello stesso tempo, metterne a frutto gli esiti più attuali. In questa prospettiva, abbiamo scelto di collocare la vicenda nella città in costruzione d'una provincia romana appena colonizzata: Augusta Bagennorum o ancora Augusta Taurinorum e poi chissà...
I Romani sono appena arrivati ma la fanno da padroni e sulla scena, a colpo d'occhio, marmi e capitelli si sovrappongono a steccati e pollai di matrice contadina in una divertente contaminazione di stili di vita e di cultura. Il Miles, campione di tracotanza "romanesca", non lega affatto col carattere dei locali che, dunque, sono ben lieti di collaborare alla buona riuscita della beffa che un simpatico servo ordisce ai suoi danni. In questo crogiolo di genti e di esperienze, tra soldati veneti e romani, servi napoletani e contadini piemontesi, le sfumature dialettali giocano un ruolo di spassosa comicità.
Il prof. Coppola ha assistito sabato 16 ottobre allo spettacolo e, ricordando il lontano tempo in cui studiò il MILES GLORIOSUS al liceo, l'ha trovato - in questa sagace versione attualizzata e pungente - divertente e godibile.





Teatro Erba -
sabato 30 ottobre ore 21

ADRIANA INNOCENTI PIERO NUTI
LE TROIANE
di Euripide - regia Adriana Innocenti
con Barbara Cinquatti, Stefano Fiorillo, Alice Baronio, Chiara Bosco, Giulia Brenna, Francesca Cassottana, Lucrezia Chionna, Marta Di Giulio, Roberta Indiogia, Giulia Marinsec

Troia è distrutta, rasa al suolo: in questo lager le superstiti vittime di tale distruzione sono in attesa di essere assegnate come bottino di guerra ai vincitori. Dove Euripide? Dove la realtà di ieri, di oggi, di sempre? Il grido della disperazione, la domanda continua del perché delle guerre si traduce nel grido doloroso di Adriana Innocenti che interpreta Ecuba proiettandovi il dolore furioso e viscerale di tutte le "madri-terra", di tutte le donne, le spose, le figlie del mondo che subiscono il gioco viscido e perverso, o semplicemente stupido dei potenti. C'è un passaggio del coro che ha offerto alla regista la chiave di lettura più pertinente per l'interpretazione di tutto lo spettacolo: "Tutto fu inutile, ma se gli Dei ci avessero travolto rovesciando nell'abisso della terra le cose che stanno alla luce, saremmo scomparse senza fama e gli uomini che verranno non ricorderebbero il nostro dolore nei canti delle Muse". Emerge forte non solo la modernità, ma la dimensione eterna ed universale di questa tragedia alla quale gli ateniesi assistettero alla vigilia della spedizione in Sicilia e alla quale noi assistiamo come monito di rifiuto degli errori a cui porta la sete di dominio e come lamento funebre non solo sulla sorte dei vinti ma anche dei vincitori.
AGGIORNAMENTO DEL 30.10.10:
Grande partecipazione fra il pubblico del Comitato Alfieri del Quintiliano capitanato da Simone Frasson: complessivamente una decina di partecipanti.

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