SALA TERRA DI SIENA BRUCIATA
incontri a TEATRO
dell'Associazione Culturale Quintiliano

giovedì 13 ottobre 2011

Domenica 16.10.11 0re 15.40




TEATRO ERBA
c. Moncalieri 241
tel. 011.6615447

COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
IL SOLDATO FANFARONE
da Tito Maccio Plauto - nuova edizione di Gian Mesturino e Girolamo Angione
musiche Bruno Coli - maestro di canto Paolo Zaltron - coreografia Ekaterina Savina - regia Girolamo Angione
con Mario Acampa, Silvia Barbero, Eugenio Gradabosco, Matteo Anselmi,
Giuseppe Raimondo, Denise Consiglio, Elena Soffiato

Tutto in Plauto è moderno: la comicità di situazione, l'invenzione linguistica, il contributo della musica, la modernissima lezione della contaminatio: mettere in scena Plauto vuol dire tornare alle radici della comicità e, nello stesso tempo, metterne a frutto gli esiti più attuali. In questa prospettiva, abbiamo scelto di collocare la vicenda nella città in costruzione d'una provincia romana appena colonizzata: Augusta Bagennorum o ancora Augusta Taurinorum e poi chissà...
I Romani sono appena arrivati ma la fanno da padroni e sulla scena, a colpo d'occhio, marmi e capitelli si sovrappongono a steccati e pollai di matrice contadina in una divertente contaminazione di stili di vita e di cultura. Il Miles, campione di tracotanza "romanesca", non lega affatto col carattere dei locali che, dunque, sono ben lieti di collaborare alla buona riuscita della beffa che un simpatico servo ordisce ai suoi danni. In questo crogiolo di genti e di esperienze, tra soldati veneti e romani, servi napoletani e contadini piemontesi, le sfumature dialettali giocano un ruolo di spassosa comicità.
Il prof. Coppola ha assistito sabato 16 ottobre dell'anno scorso allo stesso spettacolo e, ricordando il lontano tempo in cui studiò il MILES GLORIOSUS al liceo, l'ha trovato - in questa sagace versione attualizzata e pungente - divertente e godibile.

appuntamento proposto da

domenica 10 aprile 2011

Sabato 09.04.11 ore 20.45

Appuntamento anche per il Quintiliano al Teatro Gobetti di Torino dove ha debuttato in prima nazionale OPERETTE MORALI di Giacomo Leopardi, in replica al Gobetti fino al 10 aprile. Mario Martone si avvale della collaborazione di Mimmo Paladino per le scene, di Ursula Patzak per i costumi, di Pasquale Mari per le luci e di Hubert Westkemper per i suoni. Dramaturg Ippolita di Majo, aiuto regia Paola Rota, scenografo collaboratore Nicolas Bovey.
Lo spettacolo – prodotto dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino – è interpretato da (in ordine alfabetico) Renato Carpentieri, Marco Cavicchioli, Roberto De Francesco, Maurizio Donadoni, Giovanni Ludeno, Paolo Musio, Totò Onnis, Franca Penone, Barbara Valmorin.
Nella serata di ieri, sabato 19 marzo alle ore 19, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della Sua visita a Torino per l’avvio delle celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia ha assistito ad un’anteprima dello spettacolo.
Le Operette morali sono una raccolta di ventiquattro componimenti in prosa, dialoghi e novelle, che Giacomo Leopardi scrive tra il 1824 ed il 1832. In essi troviamo l’anima più profonda dell’autore: il rapporto dell’uomo con la storia, con i suoi simili e in particolare con la Natura; il raffronto tra i valori del passato e la situazione statica e decaduta del presente; la potenza delle illusioni e della gloria. I temi affrontati sono fondamentali, primari: la ricerca della felicità e il peso dell’infelicità, la natura matrigna, la vita che è dolore, noia. In questo panorama di atmosfere astratte e glaciali la ragione si distingue come unico strumento per sfuggire alla disperazione.
Le Operette rappresentano una perfetta orchestrazione di toni sulla vita e sulla morte: nella visione leopardiana, l’uomo si muove all’interno di una natura cieca, dalla quale non può ottenere nulla. Sprezzante verso l’idea di progresso, scientifico e spirituale, il poeta irride le conquiste dell’umanità come pure finzioni, chimere di un progresso senza costrutto. Cosa rimane dunque all’uomo?
Teatro Gobetti di Torino, dal 22 marzo al 10 aprile 2011 – prima nazionale
Teatro Argentina di Roma, dal 3 al 15 maggio 2011
OPERETTE MORALI
di Giacomo Leopardi
adattamento e regia Mario Martone
scene Mimmo Paladino
costumi Ursula Patzak
luci Pasquale Mari
suoni Hubert Westkemper
dramaturg Ippolita di Majo
aiuto regia Paola Rota
scenografo collaboratore Nicolas Bovey
con (in ordine alfabetico):
Renato Carpentieri, Marco Cavicchioli, Roberto De Francesco, Maurizio Donadoni, Giovanni Ludeno, Paolo Musio, Totò Onnis, Franca Penone, Barbara Valmorin

APPUNTAMENTO PROPOSTO DA

sabato 12 marzo 2011

Sabati 16,30.10.10 ore 21

12° Festival di cultura classica 






Il Soldato Fanfarone
Piero Nuti - Le Troiane






Teatro Erba -sabato 16 ottobre ore 21

COMPAGNIA TORINO SPETTACOLI
IL SOLDATO FANFARONE
da Tito Maccio Plauto - nuova edizione di Gian Mesturino e Girolamo Angione
musiche Bruno Coli - maestro di canto Paolo Zaltron - coreografia Ekaterina Savina - regia Girolamo Angione
con Mario Acampa, Silvia Barbero, Eugenio Gradabosco, Matteo Anselmi,
Giuseppe Raimondo, Denise Consiglio, Elena Soffiato

Tutto in Plauto è moderno: la comicità di situazione, l'invenzione linguistica, il contributo della musica, la modernissima lezione della contaminatio: mettere in scena Plauto vuol dire tornare alle radici della comicità e, nello stesso tempo, metterne a frutto gli esiti più attuali. In questa prospettiva, abbiamo scelto di collocare la vicenda nella città in costruzione d'una provincia romana appena colonizzata: Augusta Bagennorum o ancora Augusta Taurinorum e poi chissà...
I Romani sono appena arrivati ma la fanno da padroni e sulla scena, a colpo d'occhio, marmi e capitelli si sovrappongono a steccati e pollai di matrice contadina in una divertente contaminazione di stili di vita e di cultura. Il Miles, campione di tracotanza "romanesca", non lega affatto col carattere dei locali che, dunque, sono ben lieti di collaborare alla buona riuscita della beffa che un simpatico servo ordisce ai suoi danni. In questo crogiolo di genti e di esperienze, tra soldati veneti e romani, servi napoletani e contadini piemontesi, le sfumature dialettali giocano un ruolo di spassosa comicità.
Il prof. Coppola ha assistito sabato 16 ottobre allo spettacolo e, ricordando il lontano tempo in cui studiò il MILES GLORIOSUS al liceo, l'ha trovato - in questa sagace versione attualizzata e pungente - divertente e godibile.





Teatro Erba -
sabato 30 ottobre ore 21

ADRIANA INNOCENTI PIERO NUTI
LE TROIANE
di Euripide - regia Adriana Innocenti
con Barbara Cinquatti, Stefano Fiorillo, Alice Baronio, Chiara Bosco, Giulia Brenna, Francesca Cassottana, Lucrezia Chionna, Marta Di Giulio, Roberta Indiogia, Giulia Marinsec

Troia è distrutta, rasa al suolo: in questo lager le superstiti vittime di tale distruzione sono in attesa di essere assegnate come bottino di guerra ai vincitori. Dove Euripide? Dove la realtà di ieri, di oggi, di sempre? Il grido della disperazione, la domanda continua del perché delle guerre si traduce nel grido doloroso di Adriana Innocenti che interpreta Ecuba proiettandovi il dolore furioso e viscerale di tutte le "madri-terra", di tutte le donne, le spose, le figlie del mondo che subiscono il gioco viscido e perverso, o semplicemente stupido dei potenti. C'è un passaggio del coro che ha offerto alla regista la chiave di lettura più pertinente per l'interpretazione di tutto lo spettacolo: "Tutto fu inutile, ma se gli Dei ci avessero travolto rovesciando nell'abisso della terra le cose che stanno alla luce, saremmo scomparse senza fama e gli uomini che verranno non ricorderebbero il nostro dolore nei canti delle Muse". Emerge forte non solo la modernità, ma la dimensione eterna ed universale di questa tragedia alla quale gli ateniesi assistettero alla vigilia della spedizione in Sicilia e alla quale noi assistiamo come monito di rifiuto degli errori a cui porta la sete di dominio e come lamento funebre non solo sulla sorte dei vinti ma anche dei vincitori.
AGGIORNAMENTO DEL 30.10.10:
Grande partecipazione fra il pubblico del Comitato Alfieri del Quintiliano capitanato da Simone Frasson: complessivamente una decina di partecipanti.

EVENTO PROPOSTO DA